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JESUS CASTELLANO CERVERA

Donne Sante Costruttrici dell'Europa:
La figura singolare di Brigida di Svezia


[From Orientamento Spirituale dell'Europa. Edizioni KYROMANOS, Thessaloniki, 1997.]


3. Una donna di unità e di pace

Brigida è una santa tipicamente medievale nella sua psicologia e nella sua esperienza ecclesiale. Ha il pregio di aver vissuto progressivamente diversi aspetti della vocazione cristiana nei vari stati di vita: quello della virginità, quello del matrimonio e quello della vedovanza. È rimasta una Santa laica, pur avendo dato vita, per volontà del Signore, ad un Ordine monastico.

Al centro della sua vita abbiamo una sincera pietà liturgica con la recita dell'ufficio divino in casa, cοn la celebrazione della liturgia feriale e festiva nelle varie chiese romane, partecipando alle stazioni, e vivendo i misteri di Cristo e della Vergine Maria nella incomparabile cornice spirituale dell'anno liturgico(2).

La sua caratteristica è senza dubbio la sua forte ecclesialità. Brigida di Svezia è una donna-Chiesa, una donna per la Chiesa. Come è stato scritto «essa non solo desiderava unirsi con Cristo, ma sentiva un ardente bisogno 'di partecipare alla crescita del suo Corpo mistico' (F. RAPP). Di qui la ricerca di una partecipazione alle sofferenze di Cristo Redentore mediante una ascesi personale, ma anche il suo desiderio di lanciarsi al duro lavoro di predicare e promuovere la riforma della Chiesa... Esortando nel nome di Cristo, e se ce ne fosse bisogno anche con minacce, tutti i fedeli, laici e chierici, specialmente i più influenti, cardinali e principi, re e papi, a riformarsi e a restaurare il Corpo della Chiesa in tutta la sua purezza ed integrità originali. In questo senso la contemplazione mistica in Brigida, come nella sua contemporanea Caterina di Siena, sboccia nell'azione, di cui uno dei principali motori è la funzione profetica»(3).

Vive specialmente la tragedia di una Chiesa medievale che vede Roma desolata, priva della presenza del suo Pastore; e si adopera, nel nome stesso di Cristo, con insistenti suppliche e minacce, per il ritorno del Papa alla sua sede episcopale.

La tragedia di Brigida è quella di dover congiungere insieme la sua venerazione per i Pontefici romani con il dovere di inviare loro da parte di Cristo ripetuti messaggi e rimproveri per farli ritornare a Roma, alla sede di Pietro, al centro della cristianità occidentale, all'Urbe desolata e sconvolta per l'assenza del Pastore. Alcune pagine di Brigida, una specialmente riferita ad un Papa innominato, sono di una audacia straordinaria nella descrizione di un papato mondano che compendia in se tutti i mali della Chiesa.

Della città eterna vive con tristezza la desolazione, la nostalgia per il fervore di altri momenti gloriosi che avevano lasciato il segno nelle Basiliche e nella storia della città, con la presenza dei martiri, dei confessori, dei Pontefici romani.

Ma la sua vita ha pure una tipica dimensione sociale e politica a favore dell'Europa del suo tempo. Protagonista come nobile aristocratica della Svezia della vita politica della sua regione, ha attraversato con i suoi pellegrinaggi l'Europa del suo tempo, ma non è rimasta estranea alle vicende politiche delle diverse nazioni da lei visitate, adoperandosi in modo speciale per tendere ponti di intesa e di pace, cercando di evitare le guerre e di pacificare i popoli.

Per natura sua, ma anche per vocazione e missione, Brigida fu una donna di pace e di riconciliazione. La famiglia nobile da cui proveniva, la sua permanenza alla corte reale di Svezia, come consigliera nel governo del Regno, i suoi viaggi nelle nazioni europee la portarono alla conoscenza dei problemi connessi con la diplomazia, la politica ed il governo dei popoli. Ciò le permise di comprendere la situazione dell'Europa ed i problemi della Chiesa, per la quale era necessario che il Vescovo di Roma lasciasse Avignone e tornasse alla sua sede episcopale.

Lavorò instancabilmente per la pace in Svezia, in Francia, in Inghilterra, in Italia, dilaniate da fazioni, da rivolte cittadini ma anche da guerre fra le nazioni. Non esitò a ricordare i propri doveri ai re, ai politici, ai prelati e al popolo. Sarebbe difficile nominare un luogo dell'Europa occidentale il quale non abbia sentito l'influenza della sua attività per la pace temporale e per la riforma religiosa.
Concretamente nella sua patria Svezia, con le sue lettere, tutte penetrate di senso cristiano si sforza di ottenere la riconciliazione tra le opposte fazioni vichinghe che devastano la Scandinavia e non dubita di ammonire lo stesso Re.

Un intervento coraggioso, anche se non del tutto fruttuoso per il momento, fu quello della Santa nella guerra fra la Francia e l'Inghilterra, la famosa guerra di cent'anni. Nel nome di Cristo ella invia messaggi per i due contendenti, Edoardo III d'Inghilterra e Filippo VI di Valois i quali, pur essendo consanguinei, «quasi due bestie feroci vorrebbero sbranarsi». Ordina loro di fare la pace. Affida il messaggio al Reverendo Hemming, Vescovo di Abo in Finlandia, tramite il Papa francese Clemente VI. Il grido della Santa, che gia nel suo primo viaggio in Francia aveva sperimentato le calamità della guerra tra Francia e Inghilterra, rimase inascoltato e il conflitto bellico si protrasse ancora per diversi decenni.





NOTE

2. Per una esposizione acurata del tema cfr. B. KLOCKARS, Giorni di festa e di lavoro nella vita di Santa Brigida, in Birgitta. Una Santa Svedese, Roma, 1974, pp. 116-133

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